Intervista a Mirella Serri: “La Shoah? Un paesino italiano salvò più di settanta giovani ebrei”




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Summary: <h2>La saggista e professoressa Mirella Serri, ospite a Palazzo Siotto per l’appuntamento di Musica e Storia dedicato alla Shoah, presenta la storia di Bambini in fuga, libro ispirato ai fatti accaduti a Nonantola durante il genocidio nazista</h2> <p>È tra il 1941 e il 1942 che il piano di pulizia etnica di Hitler inizia ad essere messo in pratica con le deportazioni nei campi di sterminio. Un vero e proprio genocidio, la cui soluzione finale porta alla morte di milioni di persone. Tra ebrei, rom, slavi, disabili e minoranze indesiderate, sono pochissimi i fortunati riusciti a scampare alla follia nazista. Tra questi, settantatré giovanissimi ebrei, dai 6 ai 17 anni, tutti orfani, fuggono dalla Germania arrivando fino a <strong>Nonantola</strong>, piccolo comune in provincia di Modena. È allora che gli abitanti del paese prendono una coraggiosa decisione: proteggere i piccoli profughi. Da qui nasce l’ispirazione di <strong>Mirella Serri</strong>, che nel 2017 pubblica il saggio intitolato <em>Bambini in fuga</em> per divulgare l’eroica mobilitazione.<br></p> <p>Una storia di coraggio, generosità, accoglienza e integrazione, costituita da gesti “<em>che ci aprono il cuore</em>”. E come racconta <strong>Mirella Serri</strong>, si tratta di “<em>un argomento non soltanto storico ma di grandissima attualità, perché ci fa riflettere su cosa siano razzismo e discriminazione</em>” e ci fa capire come un intero paese sia riuscito a mobilitarsi in piena guerra, salvando più di 70 vite innocenti. Si tratta tuttavia di avvenimenti che nel corso del tempo sono stati trascurati e ancora oggi vengono messi in secondo piano, forse perché considerati di poco rilievo. “<em>A volte l’informazione non riesce a penetrare le coscienze</em> – spiega <strong>Mirella Serri</strong> – <em>e la Shoah viene presa dai giovani come una nozione alla pari di tante altre. Ma i ragazzi sono più sensibili alle testimonianze e ai racconti, perciò far capire che ci siano stati anche fatti positivi da ricordare, può portarli a mobilitarsi.</em>” E in giorni come i nostri, in cui sembrano rifiorire con forza fenomeni di razzismo e antisemitismo in tutta Europa, diventa più che mai necessaria una decisa presa di posizione da parte delle giovani generazioni. La storia di <strong>Nonantola</strong>, per questo motivo, rappresenta un importante insegnamento.<br></p> <p><strong>Mirella Serri</strong> è docente di letteratura e giornalismo presso l’Università La Sapienza di Roma e ha dedicato numerosi saggi ai maggiori scrittori contemporanei. <strong>Sabato 16 febbraio</strong> sarà protagonista a Palazzo Siotto del terzo appuntamento di <strong>Musica e Storia</strong>, rassegna dedicata ai genocidi dell’Ottocento e del Novecento. Si parlerà di <em>Bambini in fuga. I giovanissimi ebrei braccati da nazisti e fondamentalisti islamici e gli eroi italiani che li salvarono</em>. Al termine della conferenza, seguiranno il concerto della coreale <strong>I Poliphonica</strong> e la proiezione del film <strong>Monsieur Batignole</strong>.<br></p> <p style="text-align: center;"><strong>ASCOLTA L’INTERVISTA</strong></p>