Storie ribelli - micro storie con Peppino Impastato
Summary: Per la serie "Una foto una storia" e "documenti sonori" presento il podcast "Storie Ribelli", micro storie di ragazzi e ragazze a Mafiòpoli con Peppino Impastato. Questa sarà la piazza virtuale dove immaginare, seduti in circolo, quegli amici e compagni di Peppino che raccontano, attraverso il pretesto di un documento fotografico, il proprio vissuto nelle attività culturali e politiche svolte anche con Peppino Impastato.
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Lirio Abbate racconta una delle foto della mostra fotografica, con didascalie scritte da #Peppino , che pubblicizzavano gli accordi e le cifre della speculazione sul territorio. La mostra verrà esposta in due edizioni: una prima volta nell'estate del 1977 e portata a spalla per le via principale del paese perchè il sindaco negò l'autorizzazione all'occupazione del suolo pubblico con la scusa di un'altra manifestazione in corso (la festa dell'emigrante). Peppino propose di non posare i pannelli a terra ma di tenerli in mano, a volte poggiati sui piedi ... e fu un successo perchè i pannelli furono portati davanti alle persone sedute davanti casa, nei bar e davanti a tutte le persone in strada per la festa, raggiungendo un pubblico più vasto. La seconda edizione fu nei primi giorni del 1978, pochi giorni prima dell'assassinio di Peppino e fu vista sia dai mafiosi locali che dal maresciallo dei carabinieri. Il risultato è ormai storia.
Le Streghe Il 24 luglio del 1976 il circolo “Musica e Cultura”, attraverso la sua componente femminile, presenta lo spettacolo teatrale “Le Streghe” del Gruppo Romano Teatro Femminista. Nello spiazzo antistante la scuola elementare “Tenente Anania”, in via Sacramento, si rappresenterà una piece teatrale semplice, con una scenografia povera, fatta di fili stesi dove appendere panni teatralmente lavati al fiume o che, diversamente appesi, simuleranno un bosco o faranno parte di un improvvisato tribunale medioevale dell’inquisizione. Il tema è quello della sottomissione della donna e rappresentato attraverso la metafora della caccia alle streghe. E’ la prima volta che la componente femminile partecipa attivamente alla preparazione di un evento preparando le tessere-biglietto (prezzo “politico” cioè simbolico, di qualche centinaio di lire, ma anche ad offerta libera o … gratis) preparando e distribuendo volantini e cercando un dialogo con le donne del paese che, a leggere dalle pagine del loro diario, non ci sarà. All’interno del gruppo delle ragazze nasce anche un dibattito tra chi avrebbe voluto gestire tutto lo spettacolo da sole, senza l’aiuto dei ragazzi (palco, luci, trasporti, autorizzazioni…) per dimostrare la loro capacità e autonomia, e chi invece ha ritenuto importante questo coinvolgimento maschile come momento di crescita comune.Di seguito una rara testimonianza di quell’evento, anzi unica, perché vista e raccontata da chi ha preparato e realizzato lo spettacolo.Il testo seguente è stato riadattato dal testo originale “perché le Streghe” dalla rivista EFFE del novembre 1976 e visionabile sul sito:https://efferivistafemminista.it/perche-le-streghe/
Tra il serio e l'ironico, con un misto di goliardia ed incoscienza, un episodio giovanile di Peppino Impastato dove si può cogliere tutta la vena ironica e anticlericale di un Peppino ancora giovane. Un racconto postumo di Giuseppe Ruffino, comunista militante, che con Peppino ha condiviso alcune battaglie sul territorio.
Le storie di vita, a volte, prendono forme che, seppur aderenti alla realtà, deviano da essa. E' così per la famosa frase su ciò che è la mafia, scritta da parte di Peppino. Agostino Vitale, amico di infanzia e di esperienze politiche, nonchè fine analista della situazione politica e sociale, con il pallino del giornalismo e divoratore di fumetti, prematuramente scomparso, ci racconta come sono nate le prime esperienze di giornalismo, come e dove e quale fosse in realtà la famosa frase di Peppino. Ci racconta, per averla vissuta direttamente, come in quegli anni veniva fatta la lotta alla mafia e come si svolgevano le perquisizioni domiciliari alla ricerca di Badalamenti. Questo ed altro in un racconto più ampio tratto dal convegno "Da Impastato ad Andreotti", del 9 maggio 1993, presso l'auditorium "Peppino Impastato" di Cinisi.Qui il link diretto alla fonte - http://www.radioradicale.it/soggetti/44644/agostino-vitale#!slide
Maria Concetta Biundo, una delle compagne attiviste al circolo "Musica e Cultura", raccorda tra passato e presente l'esperienza di aggregazzione femminile nella Cinisi bibgotta e provinciale del 1976. La coscienza femminista acquisita attraverso l'autocoscienza, lo studio, la riflessione ed il confronto con la società del tempo e con i ragazzi che frequentano il circolo. Una analisi delle problematiche sociali di quel periodo nel raffronto con le problematiche attuali.
Pino Manzella ci racconta il suo 9 maggio 1978: quello che ha significato l'assassinio di Peppino, come tutto cambia all'improvviso. E poi la controinchiesta dei compagni, l'acquisizione delle prove, il comportamento dei carabinieri .... ed altro ancora.
Con la sua intensa carica emotiva, Marcella Stagno ci racconta come ha vissuto il 9 maggio 1978, poche ore dopo l'assassinio di Peppino Impastato. Le sensazioni, le paure, le scelte difficili da prendere eppure prese. Le reazioni della famiglia e della gente comune. Una testimonianza che è un racconto di rara compartecipazione. Da ascoltare e riascoltare.
Un racconto molto toccante ed introspettivo su quella mattina del 9 maggio '78. Gianpiero La Fata ci narra come visse la sua visita al casolare nell'imminenza dei fatti. La perquisizione domiciliare e l'interrogatorio in caserma come complice di un attentato terroristico. Lo stato d'animo di chi, oltre ad aver perso un amico, ha perso anche un punto di riferimento fondamentale.
Parte quarta: alba di un triste giorno: la fine e l'inizio.E' il 9 maggio del 1978. Alba di un giorno doloroso e tragico. La macchina del fango è all'opera: dilaniato il corpo di Peppino si continua smenbrando anche la persosnalità. Noi, i "complici" dell'attentatore suicida, tra perquisizioni e interrogatori, sono come due mondi opposti che si affrontano. Un racconto accorato e a più voci che ci condurrà, passo passo, in quel pomeriggio dell'8 maggio '78 a radio Aut insieme a Peppino. Passeremo una lunga notte nelle ricerche, con la consapevolezza che sia accaduto l'irreparabile e vedremo un triste mattino, trattati come complici di un attentatore fallito.
Parte terza: lunga e buia, la notte: dubbi, ansia e paura.Peppino ritarda per l'assemblea delle 21. L'apprensione lascia il posto all'angoscia mentre si cerca in ogni dove. Qualcosa di ineluttabile sta accadendo.Un racconto accorato e a più voci che ci condurrà, passo passo, in quel pomeriggio dell'8 maggio '78 a radio Aut insieme a Peppino. Passeremo una lunga notte nelle ricerche, con la consapevolezza che sia accaduto l'irreparabile e vedremo un triste mattino, trattati come complici di un attentatore fallito.
Parte seconda: pomeriggio a radio AUT - programmazione e partecipazione.Ultimo pomeriggio con Peppino a radio AUT. La sua incazzatura e le dinamiche di una storia che ha imboccato il suo percorso, tragico ed inarrestabile, e ci condurrà ad un'alba tragica.Un racconto accorato e a più voci che ci condurrà, passo passo, in quel pomeriggio dell'8 maggio '78 a radio Aut insieme a Peppino. Passeremo una lunga notte nelle ricerche, con la consapevolezza che sia accaduto l'irreparabile e vedremo un triste mattino, trattati come complici di un attentatore fallito.
Parte prima: la gioia nell'impegno: Peppino attivista nel sociale.Peppino raccontato: personalità, impegno politico e sociale, volantini, comizi. Brani dell'ultima sua intervista. L'ironia al servizio della lotta di classe.Un racconto accorato e a più voci che ci condurrà, passo passo, in quel pomeriggio dell'8 maggio '78 a radio Aut insieme a Peppino. Passeremo una lunga notte nelle ricerche, con la consapevolezza che sia accaduto l'irreparabile e vedremo un triste mattino, trattati come complici di un attentatore fallito.
Trovato il locale per la sede del circolo "Musica e Cultura" in quella Cinisi dei primi giorni del 1976, si pensò di collocare un grande dipinto murale in una parete del circolo. Come e perchè (e come andò a finire) lo raconta l'autore di quel dipinto: Pino Manzella.
Breve biografia di Guido Orlando nel racconto degli amici più intimi: la sua timidezza e la sua forza, le passioni della musica, del teatro e della fotografia.Compagno di Peppino Impastato, socio dell'Associazione Onlus Peppino Impastato e socio-fondatore dell'Associazione Casa Memoria Impastato. Fotografo naturalista, paesaggista e di Casa Memoria Impastato.
Il racconto di un gruppo di ragazze, non ancora con una coscienza femminista ma con una sensibilità verso la questione femminile, che nella Cinisi del finire degli anni '70, ad una macchietta inscenata da un gruppo di fascisti del luogo ed offensiva della dignità di tutte le donne, reagisce con il lancio di uova. Francesca Randazzo, una delle protagoniste, ci racconta questo episodio inedito.Francesca è una di quelle ragazze di quel gruppo che frequentava il circolo "Musica e Cultura" da cui poi prenderà vita Radio AUT, e che daranno vita ad un movimento locale femminile che, col tempo, acquisiranno una cosccienza femminista, continuando la loro ribellione atraverso Radio AUT.