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Summary: Radio degli studenti universitari di Cagliari. Mission del media è raccontare il movimento culturale e la città nei suoi molteplici aspetti

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 Verso il voto: elezioni studentesche a Cagliari | File Type: audio/mpeg | Duration: 0:00

Intervista ai candidati alle elezioni studentesche universitarie di Cagliari Verso il voto è una piccola parentesi all’interno del grande mondo di Unica radio. In occasione infatti delle elezioni per il rinnovo della rappresentanza studentesca, che si terranno il 4 e 5 dicembre 2018 in tutte le Facoltà cagliaritane, è nata la volontà di scoprire meglio i nomi dovremo sbarrare nei nostri seggi tra qualche giorno. Verso il voto, insieme vogliamo quindi conoscere meglio i candidati agli organi più grandi dell’Ateneo di Cagliari: il Senato accademico, il Cda (Consiglio d’amministrazione) e infine il CUS (Centro Universitario Sportivo). In questa prima puntata, il Senato accademico e quattro dei candidati a quest’organo saranno l’argomento centrale. Qualche domanda di cultura generale aprirà le danze per testare un po’ il terreno, ma si passerà presto ad argomenti più seri, come il tanto delicato tema delle tasse universitarie. I successi ottenuti ma soprattutto le prospettive future verranno rimarcate dagli intervistati, insieme alle ragioni che portano alle rispettive prese di posizione su determinati temi, come ad esempio le tasse per i fuoricorso.Ancora, la situazione delle Facoltà e-learning, dove non vi è differenziazione tra studenti sulla base dell’Isee e di conseguenza tutti pagano indistintamente la stessa cifra, superiore ai 2200 € annui, e per concludere le premialità: dai concorsi alle borse di merito.Ascoltate il podcast per scoprire meglio le rispettive posizioni, l’unica cosa che ci teniamo a raccomandarvi è: andate a votare, e fatelo con cognizione di causa. Le interviste I candidati sono quelli delle liste di Progetto Studenti e Unica 2.0, due gruppi storici del nostro Ateneo, gli unici ad aver presentato le loro candidature per gli organi centrali, i quali attraverso le nostre interviste ci descriveranno meglio le loro intenzioni, le idee del gruppo che rappresentano e il loro rispettivo programma elettorale. Gli argomenti saranno vari, ma contestualizzati e riconducibili alle tematiche che, nel caso in cui gli universitari cagliaritani sceglieranno di nominare come loro rappresentanti, i candidati che ascolterete si troveranno ad affrontare durante la loro esperienza all’interno dei rispettivi organi ambiti.

 Intervista ai Nidi D’Arac – “La trap italiana è da figli di papà” | File Type: audio/mpeg | Duration: 13:04

Alessandro Coppola, leader dei Nidi D’Arac, presenta il nuovo album “Face B” e racconta la sua esperienza al servizio del Comune di Parigi nelle periferia tra musica e immigrazione. Con decine di migliaia di dischi venduti, i Nidi d’Arac sono uno dei gruppi italiani più conosciuti e amati della world music internazionale. Nella prima parte della loro carriera hanno tradotto in linguaggi urbani l’affascinante ruralità pugliese, mentre ora inaugurano un nuovo straordinario corso. “Face B” è un disco post moderno, italiano ma allo stesso tempo internazionale. Si riafferma un legame con la tradizione, inserendo ritmiche tipiche nella newafro, senza escludere chitarre psichedeliche o incursioni di rock inglese. L’album nasce dall’esperienza musicale del leader, Alessandro Coppola, a Parigi. Alessandro, infatti, è venuto a contatto con la trap e l’afro trap lavorando come responsabile della parte artistico-musicale di un centro dedicato ai giovani a rischio e basato sull’Educación popular.  “Face B” è, infatti, un termine preso in prestito dalla trap, il genere musicale più diffuso oggi in tutte le capitali europee. Si riferisce ai brani prodotti con pochi mezzi, a partire da un lavoro già esistente, spesso dall’operato di un beat maker del quale non si conosce l’identità. Tutti i brani sono caratterizzati da forme ritmiche tribali dell’afrotrap e da testi sinceri ma impegnati. Se quattro canzoni sono inedite, le restanti son state prodotte proprio così, a partire da un lavoro precedente, ossia dalle composizioni create in un particolare periodo della loro carriera. ASCOLTA L’INTERVISTA A ALESSANDRO COPPOLA

 Intervista a Leonardo Angelucci – “La tecnica? Preferisco suonare con il cuore” | File Type: audio/mpeg | Duration: 11:48

Il cantautore romano classe ’91 presenta l’album d’esordio “Questo frastuono immenso”, impreziosito dalle collaborazioni con Bujumannu e Daniele Coccia de “Il Muro del Canto”. Leonardo Angelucci è un giovane musicista, autore e docente di musica. Un ragazzo passione e passionato nei confronti della sua arte, che non smette mai di coltivare anche nella quotidianità. Vive la musica in ogni istante, come se fosse impossibile scindere vita e lavoro. Dopo l’esperienza da frontman dei Lateral Blast e collaboratore con Daniele Coccia Paifelman (Il Muro del Canto) nel progetto solista di quest’ultimo, Angelucci decide di mettersi in gioco in proprio con l’album “Questo frastuono immenso”. Il disco tratta la capacità di amare ed essere felici, della linea di confine tra amore e amicizia. Il gioco semantico è incentrato sulla lotta storica tra bene e male, ma anche della fatica a lasciasi andare. A legare i dieci brani del disco c’è una grande attenzione alle sonorità. Il mix spregiudicato, ma ben dosato, si compone di pop, rock, folk, reggia e punk. “Questo frastuono immenso” è stato prodotto artisticamente da Manuele Fusaroli, artigiano del suono, musicista e noto produttore (The Zen Circus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Nada, Luca Carboni, Motta, Nobraino, Le luci della centrale elettrica). Vede la partecipazione di artisti come Simone “Bujumannu” Pireddu dei Train to Roots e Daniele Coccia Paifelman de Il Muro del Canto. Leonardo Angelucci girerà l’Italia con Questo tour immenso, con una data prevista anche in Sardegna per Aprile 2019. L’artista sarà accompagnato dalla band composta da Matteo Troiani (basso), Tommaso Guerrieri (batteria), Antonello D’Angeli (voce e chitarra elettrica), Daniele Cacciamani (voce e tastiere). ASCOLTA L’INTERVISTA A LEONARDO ANGELUCCI

 Festival Scienza: intervista a Beatrice Mautino | File Type: audio/mpeg | Duration: 10:37

Al Festival della Scienza Cagliari abbiamo incontrato e intervistato Beatrice Mautino, protagonista della conferenza “Il trucco c’è e si vede. Consigli per difendersi” Beatrice Mautino ai microfoni di Unica Radio interviene dopo la conferenza  Il trucco c’è e si vede. I consigli per difendersi al festival Scienza Cagliari. Dei cosmetici sappiamo ciò che il marketing vuole farci sapere, ovvero poco e soprattutto, non sempre qualcosa che sia in grado di aiutarci a scegliere in maniera consapevole. La relatrice darà risposta alle tante domande che ci poniamo ogni giorno sui vari prodotti che usiamo per la cura della persona e ci insegnerà a difenderci da truffe e false promesse. Siamo sommersi da ogni tipo di informazione sui cosmetici. La televisione ci bombarda di pubblicità, le riviste reclamizzano le ultime novità in fatto di mascara e di miracolosi shampoo riparatori e, in particolar modo su internet, ci imbattiamo di continuo in articoli che ci mettono in allarme su prodotti e ingredienti che ci possono causare disturbi e malattie. Siamo frastornati. Di quello che ci spalmiamo addosso sappiamo solo ciò che il marketing vuole farci sapere, ovvero poco e, soprattutto, non sempre qualcosa che sia in grado di aiutarci a scegliere in maniera consapevole. La triste realtà è che un’informazione attendibile e critica sui cosmetici nel nostro paese praticamente non esiste. Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, ha provato a ovviare a questa grave lacuna mettendosi dalla parte di chi entra in un negozio e vuole acquistare prodotti efficaci e non dannosi per migliorare il proprio aspetto e il proprio benessere, senza essere ingannato dalla pubblicità. Così fra le pagine del suo libro si trovano molte risposte alle tante domande che ci facciamo ogni giorno sui prodotti contro le rughe e la cellulite, sulle creme solari, gli shampoo, le cerette e tanto altro. Non troverete pubblicità, ma solo i trucchi, quelli veri, per difendersi da truffe e false promesse.  ASCOLTA L’INTERVISTA

 Festival Scienza: intervista a Russo e Della Corte | File Type: audio/mpeg | Duration: 7:02

Festival Scienza Cagliari: abbiamo incontrato Lucio Russo e Alessandro Della Corte autori del libro “La bottega dello scienziato” Al Festival Scienza Cagliari abbiamo intervistato Alessandro Della Corte e Lucio Russo per presentare il loro libro “La bottega dello scienziato”. Il testo ci permette di entrare nella bottega dello scienziato, cercando di comprendere come si costruiscono le teorie scientifiche, quali sono i loro ferri del mestiere e le idee tipiche utilizzate tante volte con successo nella storia della scienza. La divulgazione scientifica usuale è lontana dal metodo scientifico, spesso insegue il sensazionalismo senza l’attenzione corretta verso il metodo, ossia come la scienza viene costruita. Nel senso comune i risultati delle scoperte scientifiche suscitano stupore e meraviglia non meno che incomprensione, mentre verso gli scienziati che li hanno ottenuti si nutre una sorta di ammirata reverenza. Fuori dal mito, come lavorano gli scienziati? Qual è il loro metodo? È quanto ci fa capire il libro che, dopo aver introdotto il concetto di teoria scientifica attraverso pochi semplici esempi ci accompagna nella bottega dello scienziato, descrivendo non il suo prodotto finito, ma alcuni degli strumenti usati per costruirlo. Il Festival della Scienza è l’occasione per conoscere la scienza in modo semplice e accattivante. Sei giorni di appuntamenti con la fisica, la chimica, le scienze naturali, la matematica raccontate con una ricca varietà di linguaggi e attività per coinvolgere grandi e piccini. ASCOLTA L’INTERVISTA

 Intervista alla Prof.ssa Carla Romagnino per la giornata finale del Festival Scienza Cagliari | File Type: audio/mpeg | Duration: 3.38

Giornata di chiusura per l’undicesima edizione del Festival Scienza Cagliari che da mercoledì 14 si trasferisce a Oristano Ultima giornata per l’undicesima edizione del Festival Scienza Cagliari. Un’edizione 2018 che ha confermato il successo di una iniziativa divenuta in questi anni un punto di riferimento, nell’isola, per gli appassionati della divulgazione scientifica. E la manifestazione, organizzata dall’Associazione Scienza Società Scienza presieduta dalla Prof.ssa Carla Romagnino, si sposta da mercoledì 13 a Oristano per poi proseguire a Oliena dal 20 al 22 novembre, nel Sarcidano dal 23 al 25 e a Iglesias dal 29 novembre al 1 dicembre. Intanto a Cagliari si chiude con un programma ricchissimo che propone cinque conferenze oltre ai tanti laboratori che in queste giornate sono stati frequentatissimi dal pubblico adulto e dai più giovani. Si inizia alle h. 9:00 con la biotecnologa Beatrice Mautino, impegnata nella conferenza  Il trucco c’è e si vede. I consigli per difendersi. Dei cosmetici sappiamo ciò che il marketing vuole farci sapere, ovvero poco e soprattutto, non sempre qualcosa che sia in grado di aiutarci a scegliere in maniera consapevole. La relatrice darà risposta alle tante domande che ci poniamo ogni giorno sui vari prodotti che usiamo per la cura della persona e ci insegnerà a difenderci da truffe e false promesse. Alle h. 10:30 lo spettacolo Cosmicollage, che nasce come una breve rielaborazione di una delle Cosmicomiche di Italo Calvino attraverso i filtri della musica e della narrazione teatrale. Con un approccio inconsueto e immaginifico verranno ripercorse le principali tappe che hanno contrassegnato l’espansione del nostro Universo. Dai suoi primi istanti di vita, in cui tutta la materia era concentrata in unico punto, fino al meraviglioso insieme di galassie visibili oggi, verrete trascinati in un affascinante viaggio lungo quasi 14 miliardi di anni. L’ultimo appuntamento della mattina iniziato alle h. 12:00 con Che cosa c’entra l’informatica con la genetica. Paolo Uva, CRS4, Settore Bioscienze. Il seminario illustrerà le molteplici relazioni tra la genetica e l’informatica, con esempi di ricerche condotte al CRS4, il centro di ricerca sardo, con sede a Pula, che gestisce la più grande piattaforma di Sequenziamento di Nuova Generazione in Italia. Si riprende nel pomeriggio alle h. 16:00 con Bombe atomiche, plastica e ossa di pollo: la firma geologica dell’uomo sul pianeta, con il giornalista e biologo ambientale Davide Michielin. Se un’ipotetica civiltà industriale avesse abitato la Terra prima della nostra comparsa, quali tracce dovremmo cercare? E in cosa si imbatteranno gli archeologi di un lontano futuro, esplorando le profondità del pianeta? Plastica, calcestruzzo e acciaio ma anche minerali e isotopi inediti. E una quantità colossale di ossa di pollo. Probabilmente sufficienti a giustificare l’istituzione di una nuova ep

 Festival Scienza Cagliari edizione XI: ultimo atto | File Type: audio/mpeg | Duration: 4.14

Giornata di chiusura, quella del 12 novembre, per il Festival Scienza Cagliari che dal 14 si è spostato a Oristano. Il fitto programma conclusivo si è chiuso alle h. 18:00 con la conferenza tenuta, presso gli spazi messi a disposizione dall’Exmà, dal Prof. Amedeo Balbi, astrofisico, docente all’Università di Roma Tor Vergata, autore del libro Dove sono tutti quanti? Un viaggio tra stelle e pianeti alla ricerca della vita. È una domanda che lascia un senso di vertigine a chiunque. Non c’è ancora una risposta definitiva: sì o no. Però, la scienza ha fatto formidabili balzi in avanti e oggi abbiamo molti elementi nuovi per orientarci in quel luogo pieno di mistero e meraviglia che è l’universo. La Prof.ssa Romagnino – direttrice di Scienza-Società-Scienza, associazione che in prima linea promuove il festival, si dice soddisfatta per la tanta affluenza e la partecipazione attiva di tutti; il bilancio complessivo non può che essere evidentemente positivo, contrariamente a quanto si possa pensare di un evento calibrato su un mondo che rema a fatica in un mare sempre privo di risorse, come è quello che abitano i tanti che ogni giorno lavorano per fare ricerca e danno il loro contributo all’universo scientifico. Mondo che, è giusto sottolineare, interessa tutti quanti. Molta attenzione è stata data sia dal pubblico che dai media, aspetto che va evidentemente letto in chiave positiva perché finalizzato ad acuire la sensibilità della collettività nei confronti della scienza. Compito importante e irrinunciabile visti i tempi difficili in cui viviamo. Come ha sottolineato inoltre il Prof. Balbi, raggiunto dai microfoni di Unica Radio, altrettanto difficile è provare a trasmettere e raccontare il compito della ricerca al grande pubblico. Anche questo è un lavoro complicato che deve necessariamente essere portato a termine per far capire ai più cosa fanno i ricercatori, soprattutto quando il pubblico è giovane, nella speranza di attrarlo e fargli capire l’importanza di quel mondo, così da poterne -magari – fare parte in futuro.

 Ararat Ensemble Orchestra: riportando tutto a casa | File Type: audio/mpeg | Duration: 11.43

Una volta raggiunto telefonicamente Nicola Arata – membro degli Ararat Ensemble Orchestra – lo abbiamo intervistato per farci raccontare le impressioni legate alla loro partecipazione al Premio Andrea Parodi 2018. Per gli Ararat Ensemble Orchestra -una formazione di tredici musicisti di cui alcuni polistrumentisti, con un’esperienza nel campo del teatro sperimentale e dell’improvvisazione- il premio Parodi rappresenta il primo festival a cui hanno partecipato come concorrenti e non come semplici ospiti. Ci dicono sia stata un’ottima occasione di crescita e di confronto, che gli ha dato la possibilità di mettersi finalmente alla prova. Il brano portato in gara è Nietaan, estratto dal secondo disco dell’Ensemble, dal titolo Esodi – trilogia dei popoli in fuga, comprendente tre diverse Suite, che rappresentano il lavoro del gruppo negli ultimi tre anni di attività. Il testo è stato scritto da Aliou Ndiaye, musicista senegalese con cui il gruppo collabora, il quale, purtroppo, non ha potuto partecipare all’undicesima edizione del Premio Parodi insieme agli altri perché non gli è stato rilasciato il visto necessario per recarsi in Italia. In realtà, la mancanza di un componente essenziale come Aliou, assolutamente inaspettata, ha comportato non pochi problemi organizzativi legati all’esecuzione del brano, essendo assente la voce principale, e un evidente senso di ingiustizia nel godersi un momento importante che avrebbe meritato la presenza di tutti e una condivisione a 360°. Aliou è un griot, un cantastorie, un poeta d’occasione, erede di un’antica famiglia di musicisti e poeti: si tratta di un mestiere che si tramanda di padre in figlio. Fa parte dell’Orchestra Nazionale del Senegal e collabora con l’Ararat Ensemble Orchestra da tre anni, dopo un incontro avvenuto alla Fabbrica del Vapore – centro polifunzionale di Milano – grazie all’intermediazione di Sunugal, un’associazione che si occupa di dialogo interculturale. Nel testo si parla principalmente del fenomeno delle migrazioni, della necessità di scappare anche quando si sa di vivere in una terra bellissima che però sembra avere sempre qualcosa in meno rispetto ai miti delle terre lontane. Sarebbe invece bellissimo se tutti potessimo vivere la terra che ci ha dato i natali e riappropriarci della stessa, spesso saccheggiata e sfruttata dai potenti che la rendono invivibile, rischiando la vita nel tentativo, spesso vano, di condurre un’esistenza dignitosa altrove.

 Intervista ad Angelo Conto dei DinDùn: impressioni post Premio Parodi | File Type: audio/mpeg | Duration: 5.59

Angelo Conto – membro del gruppo DinDùn, in gara al premio Andrea Parodi 2018, per la sua undicesima edizione – è stato raggiunto telefonicamente dai nostri microfoni e con lui abbiamo discusso del dopo Premio. I DinDùn sono un gruppo piemontese che nasce nel 2012 e che ha debuttato alla 18ma edizione del Festival Internazionale Europa Cantat. Propongono una musica a metà strada tra le sonorità tradizionali e quelle più attuali, in un connubio perfetto tra melodie antiche e sperimentazioni contemporanee. Il trio, composto da Alessandra Patrucco (voce), Angelo Conto (pianoforte) e Francesco Busso (ghironda) ha partecipato alla competizione portando il brano l’Amur, cantando l’amore in piemontese. Un sound dolce e insieme deciso per cantare di un sentimento che fino ad ora non avevano avuto il coraggio di raccontare, come ha sottolineato la Patrucco poco dopo l’esibizione. Quelle trascorse a Cagliari, in occasione del Premio, sono state giornate molto intense per il gruppo che ha risentito della competizione vivendo una leggera tensione, cosa che però ha reso il progetto che li ha coinvolti ancora più stimolante ai loro occhi. I DinDùn hanno suonato, tra l’altro, anche ad altri importanti eventi musicali quali il Folk Club di Torino, il Festival Premio Nazionale Musica Popolare di Loano o, ancora, per il Festival AlpsKlang, Jazz on Alps, Trama Festival ecc.. Nei piani futuri c’è senz’altro quello di continuare a lavorare ai progetti che stavano già avviando, proseguendo nella preparazione del loro secondo disco, che questa volta vedrà la partecipazione di Francesco alla ghironda, il quale è una new entry tra i DinDùn. Inoltre, il nuovo lavoro porta con sé le esperienze e le sensibilità recentemente maturate dagli originari membri del gruppo, sebbene il loro suono possa dirsi già definito. La sperimentazione è comunque parte del loro mestiere di musicisti e costituisce una sfida con cui non mancano di confrontarsi.

 Monsieur Doumani pluripremiati al Premio Parodi 2018 | File Type: audio/mpeg | Duration: 3.50

La giuria dell’undicesima edizione del Premio Andrea Parodi 2018 ha premiato i Monsieur Doumani -gruppo cipriota formatosi nel 2011 a Nicosia- aggiudicandogli anche la menzione per la migliore reinterpretazione di un brano di Andrea Parodi, quella per il miglior arrangiamento e la menzione dei ragazzi in sala. Il festival nasce per omaggiare un grande artista sardo come Andrea Parodi, che dal pop d’autore dei Tazenda è arrivato come solista ai vertici della musica d’impronta etnica. Tutti i concorrenti e gli ospiti hanno proposto un suo brano lungo le tre serate del Premio. Il gruppo cipriota si compone di tre membri: Antonis Antoniou (tzouras), Angelos Ionas (chitarra) e Demetris Yasemides (trombone, flauto). Ed è proprio con Antonis che noi di Unica Radio ci siamo intrattenuti dopo l’esibizione. Come sottolinea nell’intervista, Antonis e i suoi colleghi sono molto emozionati e al tempo stesso lusingati dalla possibilità di partecipare a questa edizione del Premio Parodi come concorrenti. La voglia di sperimentare non gli manca e ogni occasione potrebbe essere quella giusta per farsi conoscere anche al di là del bacino del Mediterraneo. I Monsieur Doumani provengono da diversi background musicali, sebbene influenzati, a vari livelli, dalla tradizione cipriota, di cui riportano, nei loro testi, aspetti della società contemporanea che vivono e contraddizioni, ingiustizie e condizioni instabili del nostro tempo. Tutto ciò ha contribuito a tracciare i margini del loro stile, adattando i pezzi della loro tradizione a suoni contemporanei. Già il loro primo album è infatti frutto della sperimentazione di arrangiamenti nuovi a canzoni della tradizione folk cipriota. Avvezzi ai riconoscimenti di livello internazionale, avendo recentemente  ricevuto il prestigioso German Records Critics Award nella categoria world music grazie al loro terzo album Angathin (2018) e affascinati dall’aria che si respira in questo particolare evento, nonché dalle bellezze della Sardegna, vengono ripagati con altrettanta bellezza: riportano, infatti, a casa numerose soddisfazioni made in Sardinia.

 Intervista a La Pioggia – “Ora suoniamo quello che ci piace, senza indugi” | File Type: audio/mpeg | Duration: 11:17

Il duo sardo presenta il nuovo singolo “Noi”, brano estratto dall’album “Anime in piena”. La canzone è in gara per il Premio “Musica contro le Mafie”. La Pioggia è il progetto artistico dei musicisti Andrea Cannucci e Giuseppe Aledda. Dopo diverse esperienze in altri generi musicali, hanno voluto cimentarsi nella scrittura di canzoni ispirate al repertorio cantautoriale italiano. La chiave di interpretazione è da ricercare nell’attualità e nell’intimità della forma-canzone. I due hanno infatti omaggiato un grande della musica italiana come Luigi Tenco reinterpretando la sua “Vedrai vedrai”. La cover di Tenco, e altre quattro canzoni inedite, sono state raccolte nell’esordio discografico “Inverno“, autoprodotto e pubblicato nell’aprile 2017. La Pioggia sta preparando una raccolta di nuove canzoni, intitolata “Anime in piena“, il cui filo narrativo è l’abbandono. Diversi brani sono ispirati, con leggerezza, alla figura di Gesù Cristo che, vivo oggi, fa i conti con la propria storia e la propria figura all’interno della realtà odierna. Il testo di “Noi”, attraverso il racconto di un triste abbandono tra due persone, vuole invitare a vivere i rapporti a pieno e non lasciarsi condizionare dai piccoli problemi quotidiani. Il brano è in gara per il Premio “Musica contro le mafie”. ASCOLTA L’INTERVISTA A LA PIOGGIA

 Feral Cor ai microfoni di Unica Radio – Premio Parodi | File Type: audio/mpeg | Duration: 8:06

Nel backstage dell’unicesima edizione del Premio Parodi abbiamo incontrato e intervistato i Feral Cor, in gara con il brano “La Sajetana” I Feral Cor nascono a Genova nel 2015, inizialmente come duo strumentale formato da Alessandro Davi e Pietro Cataldi. Suonando per strada e partecipando ai festival dedicati al genere busker, la formazione propone inizialmente una world music venata di psichedelia. Con l’entrata in formazione di Giulia Zerbino, diplomata in canto jazz al Conservatorio di Alessandria, e del sassofonista Tamer Nassar, autoproducono il primo onomino EP. Il lavoro è caratterizzato da sonorità world ispirate alle musiche etniche e tradizionali di varie parti del mondo, rese solo con strumenti acustici e testi in genovese, spagnolo e inglese. L’arrivo del bassista Gianni Perotto, nel 2017, ha permesso un’evoluzione nel sound e negli arrangiamenti, culminati nell’album “Amor Capitàl” di prossima pubblicazione per l’etichetta genovese Pioggia Rossa Dischi. Il Premio Andrea Parodi è l’unico concorso italiano dedicato alla world music, organizzato dall’omonima Fondazione, con la direzione artistica di Elena Ledda. ASCOLTA L’INTERVISTA

 Daniela Ducato su Unica Radio – Intreccio di visioni ecosostenibili | File Type: audio/mpeg | Duration: 6:37

Bioimprenditrice nonché portavoce delle Filiere industriali Edizero, Architecture for Peace, Daniela Ducato su Unica Radio parla di innovazione attraverso sostenibilità e gioco di squadra Durante la conferenza Scarti Preziosi, iniziata alle ore 16.00 sabato 9 novembre nella Sala conferenze dell’ Exma di Cagliari, divenuto sede di incontri e laboratori per l’undicesima edizione di Festival Scienza, Daniela Ducato ha parlato della sua azienda di famiglia Edilana e dell’utilizzo di materiali di scarto per l’edilizia. Daniela Ducato è nata a Cagliari, classe 1961, e dopo essersi diplomata al conservatorio Pierluigi da Palestrina, assieme al suo futuro marito Oscar Ruggeri, decide di mettere da parte l’arte e si trasferisce a Guspini nel sud Sardegna, lontano dal trambusto della città. Qui in mezzo al verde è tutta un’altra musica: cresce i suoi due figli e con Ruggeri e un team di ingegneri e progettisti agronomi crea un progetto di innovazione sostenibile partendo da tessuti come la lana di pecora sarda, da cui ricavare dei pannelli isolanti per la casa, fino al riutilizzo di sostanze di scarto tracciabili in natura. Ha ricevuto vari premi e riconoscimenti tra i quali il prestigioso Premio Nazionale Minerva nel 2014 per l’imprenditoria e inoltre il presidente Mattarella l’ha insignita dell’ambito titolo di cavaliere della Repubblica. Nel suo piccolo però si definisce una donna semplice, confessa di preferire i rapporti di buon vicinato ai social e per Unica Radio ha rilasciato una piccola intervista. 

 Premio Parodi: Daniela Pes su Unica Radio | File Type: audio/mpeg | Duration: 11:42

E’ stata la vincitrice assoluta della decima edizione del Premio Andrea Parodi e a un anno di distanza, la cantautrice Daniela Pes, racconta l’importante esperienza vissuta e i suoi progetti futuri. E’ stata l’asso piglia tutto del Premio Andrea Parodi 2017, l’unico contest italiano dedicato alla world music con la direzione artistica di Elena Ledda. Nella scorsa edizione alla giovane cantante sarda Daniela Pes sono andati entrambi i riconoscimenti principali: il premio assoluto e quello della critica. Ma non solo: a lei anche il premio della giuria internazionale, la menzione per la miglior musica, quella per il miglior arrangiamento ed il premio dei ragazzi in sala. Daniela Pes è nata a Tempio Pausania e nonostante la giovane età ha collaborato con gli artisti più in vista del panorama del jazz sardo. Recentemente ha allargato il suo approccio stilistico alla musica elettronica e alla world music. Al Parodi ha presentato il brano “Ca Milla Dia Dì” (tratto da una poesia in gallurese di Don Baignu Pes). A un anno di distanza dalla sua fortunata esperienza e dopo aver trionfato all’Arena Sferisterio di Macerata nell’edizione di Musicultura 2018, la cantautrice si racconta ai microfoni di Unica Radio. ASCOLTA L’INTERVISTA

 Giuseppe Di Bella: “Ncucciarisi” vince la menzione per il miglior testo | File Type: audio/mpeg | Duration: 4:37

Giuseppe Di Bella: cantautore, interprete, poeta, chitarrista siciliano in gara per l’undicesima edizione del Premio Andrea Parodi 2018 si è aggiudicato la menzione per il miglior testo col brano Ncucciarisi. Si tratta di una canzone scritta qualche anno fa su un testo di Valeria Cimò, una cantautrice di Palermo, ed è una sorta di filastrocca che racconta l’amore impossibile di due persone che non riescono mai a incontrarsi, appunto a “ncucciarisi“. Il risultato è stato la costruzione di un arrangiamento musicale che andasse ad accompagnare questa filastrocca in un modo altrettanto giocoso, con un ritmo che ricorda quasi l’andamento di un carillon su una base di chitarra e di cajon che amplificano la dimensione goliardica. “E’ una canzone semplice dal punto di vista poetico e lirico, in cui la parte armonica cerca di ricamare sottolineando alcuni aspetti simbolici per me importanti” spiega lo stesso Di Bella, intervistato subito dopo la sua esibizione in occasione dell’ultima giornata di premio. Un autore mai banale, sempre alla ricerca di originarietà, più che di originalità, come ama ripetere. Nelle canzoni che crea, le sue radici siciliane si mescolano volutamente al fado portoghese o alle grandi canzoni d’autore e popolari del sud America, nel raggiungimento di uno stile squisitamente proprio.  Il futuro, sebbene quasi sempre incerto per definizione, si tinge invece di certezza per Giuseppe Di Bella, alle prese con un concept album sul mito di Orfeo: un’opera musicale, un vero e proprio melodramma contemporaneo con un ensemble molto ristretto ma con alcune ricerche di sonorità particolari…tra le tante, impossibile non menzionare l’utilizzo di una chitarra con una cordatura speciale, inventata dallo stesso Di Bella, che segue la successione delle corde della cetra tessalonicese; e che vede, tra gli ospiti e i collaboratori diretti, tantissimi nomi importanti del mondo musicale, da Mimmo Cuticchio a Ilaria Patassini Pilar, passando per il chitarrista canadese Michael Occhipinti.

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