The Nest (Il Nido): Il regista Roberto De Feo su Unica Radio




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Summary: Intervista al regista Roberto De Feo in occasione dell’uscita al cinema del suo primo lungometraggio: The Nest (Il Nido) Un’affascinante e misteriosa location, un’insolita storia di amicizia e amore tra due adolescenti e un intricato rapporto madre/figlio. E ancora, la crescita, la solitudine, la scoperta dell’altro, la paura del mondo esterno, la gelosia, la rottura del guscio materno e il primo amore. Sono questi i temi universali di The Nest (Il Nido), primo lungometraggio di Roberto De Feo scritto insieme agli sceneggiatori, Lucio Besana e Margherita Ferri (entrambi premi Solinas – Storie per il cinema). Abbiamo costruito The Nest (Il Nido) dice De Feo con l’intento di coinvolgere lo spettatore e ingannarlo, convincendolo di trovarsi davanti a un film “classico”. The Nest è un ritratto familiare inquietante, ma anche un horror atipico, non uno di quelli che porta lo spettatore allo jump scare. Con The Nest (Il Nido) Roberto De Feo racconta con uno sguardo differente il genere thriller/horror e farlo “travestendo” un film di genere in qualcosa di diverso. De Feo offre un romanzo di formazione dove la paura non risiede in un rumore improvviso o in una faccia mostruosa, ma nelle paure della vita. Visivamente il film si ispira a capolavori come The Others di Amenàbar e The Village di Shyamalan, ai loro colori freddi, al ritmo lento e le atmosfere cupe. Ma continua De Feo mi piace pensare a The Nest (Il Nido) anche come la versione thriller di “The Truman Show”, in questo caso lo “show” è creato da una madre per proteggere il proprio figlio. The Nest (Il Nido) LA TRAMA Samuel è un giovane ragazzo paraplegico che vive con sua madre Elena a “Villa dei Laghi” una residenza isolata circondata da boschi. Bloccato in una routine familiare e con il rigoroso divieto di allontanarsi dalla dimora, Samuel cresce apparentemente sereno ma insoddisfatto e irrequieto. L’arrivo dell’adolescente Denise scardinerà gli equilibri della famiglia dando finalmente a Samuel la forza di opporsi alle restrizioni imposte da sua madre e di aprirsi al mondo. Ma Elena non lascerà andare suo figlio così facilmente e sarà pronta a fare tutto il necessario per tenerlo vicino a sè. Perché Elena costringe Samuel a vivere come prigioniero nella sua stessa casa, vietandogli di lasciare la tenuta? Quale mistero nasconde? ASCOLTA L’INTERVISTA