Intervista a Lorenzo Luporini: “vi presento mio nonno, Giorgio Gaber”




Unica Radio Podcast show

Summary: <img width="150" height="150" src="http://www.unicaradio.it/wp/wp-content/uploads/2019/05/Lorenzo-Luporini-e-G.-G.-150x150.jpg" class="attachment-thumbnail size-thumbnail wp-post-image" alt=""> <h2>Celebriamo gli ottant’anni dalla nascita di Gaber al telefono con Lorenzo Luporini, l’erede del Signor G</h2> <p><strong>Lorenzo Luporini</strong>  ̶  classe ’95  ̶  è, insieme alla madre <strong>Dalia Gaberščik</strong>, uno dei discendenti diretti del monumentale <em>Signor G </em>e di <strong>Ombretta Colli</strong>. Intervistato dai microfoni di <strong>Unica Radio</strong>, ha parlato del suo lavoro di divulgazione e valorizzazione della figura e dell’opera di <strong>Giorgio Gaber</strong>, prevalentemente rivolta alle fasce di pubblico più giovani, che da un po’ di anni lo vede impegnato insieme con la <strong>Fondazione Giorgio Gaber</strong>, di cui fa parte, la quale prosegue nell’attività portata avanti dall’omonima Associazione Culturale nata all’indomani della scomparsa dell’artista.</p> <p>Attraverso rievocazioni intime che alternano momenti di grande tenerezza a situazioni di intrattenimento goliardico, riviviamo, per il tramite del nipote, Gaber: una delle personalità più brillanti del panorama teatrale e musicale italiano del secondo dopoguerra.</p> <p></p> <div class="wp-block-image"></div> <p>A ottant’anni dalla sua nascita avvenuta il <strong>25 gennaio 1939</strong>, in via Londonio 28, a Milano  ̶ a pochi passi dalla celebre sede milanese della Rai che, solo vent’anni più tardi, lo avrebbe lanciato come interprete di Rock’n’Roll insieme con <strong>Mina</strong> e <strong>Celentano</strong>, con la trasmissione “<strong>Il Musichiere</strong>”  ̶ e a sedici dalla sua prematura scomparsa, Gaber rimane l’esempio di un artista trasversale, poliedrico, profetico, provocatorio e latamente politico come non ne esistono più. L’inventore del <strong>teatro-canzone</strong> che è riuscito a sconfiggere il demone del tempo che passa, rimanendo per sempre impresso nella memoria di chi ha avuto l’enorme privilegio di vederlo esibirsi, e immortale rimarrà nelle incisioni delle targhe affisse nelle sale o nelle piazze che gli sono state dedicate in varie città.</p> <p>La sua capacità di essere leggero nell’affrontare i temi pesanti dell’esistenza, di innescare una flebile presa di consapevolezza mentre incanta e inebria il pubblico con le sue contorsioni fisiche, le sue musiche, le sue parole a tratti pungenti e ad altri accomodanti, hanno reso Gaber capace di arrivare fino ai giorni nostri ed essere più attuale che mai.</p> <p>Scoprire, insieme a Lorenzo, un Gaber-nonno dolce e premuroso nella vita di tutti i giorni, dà conferma, a chi Gaber lo ha conosciuto, della dimensione di uomo perbene che era ed è un utile tassello per i più giovani affinché si avvicinino a lui consapevoli del gigante che è stato: un artista a tuttotondo di cui tuttora, nonostante l’immenso patrimonio artistico che attraversa vecchie e nuove generazioni, resta una grande nostalgia.</p> <p><strong>ASCOLTA L’INTERVISTA!</strong></p> <p> </p>