Intervista a Maurizio Lastrico: un zeneise nel cast di “Io sono Mia”




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Summary: <h2>Abbiamo intervistato telefonicamente Maurizio Lastrico che ci racconta della sua ultima interpretazione nel film “Io sono Mia”</h2> <p><strong>Maurizio Lastrico</strong>: <strong>comico</strong>, <strong>cabarettista</strong>, <strong>attore</strong>. <strong>Classe ’79</strong>, <strong>genovese</strong> cresciuto nel <strong>comune di Sant’Olcese</strong>, che recentemente gli ha donato le chiavi della città. <strong>Diplomato al Teatro Stabile di Genova</strong>. I più attenti tra noi lo ricorderanno per l’esordio a <strong>Zelig</strong> con le sue terzine dantesche riadattate in chiave contemporanea, che hanno generato pezzi comici come “Il barista” o “L’allenatore dei bambini”; per la sua comparsa in<strong> Camera Cafè</strong> nella veste de “Il Catatonico” e per le sue <em>performances</em> teatrali -l’ultima <em>tournée</em> risale al 2014 dove ha interpretato <em>Lelio</em>, ne <strong>Il Bugiardo</strong>di Goldoni, con la regia di Valerio Binasco-; televisive -è stato <em>Elia Scalvino</em> nella <em>fiction</em> Rai <strong>Tutto può succedere</strong>, e il pm <em>Marco Nardi </em>nell’undicesima stagione di <strong>Don Matteo</strong>; recentemente è stato ospite fisso a <strong>Le Iene</strong>, in uno spazio comico a lui appositamente dedicato, <strong>Pregiudizio Universale</strong>. Un istrione poliedrico ancora alla ricerca di se stesso e che si diverte a diversificare. Gli spettacoli <em>live</em>, con cui porta la risata in tutte le piazze italiane, sono però i suoi momenti preferiti, così ci dice, perché riesce ad avere un contatto diretto con il pubblico e viene rinfrancato dall’affetto che questo gli riversa.</p> <p>Attualmente nelle sale con “<strong>Io sono Mia</strong>”, <strong>regia di Riccardo Donna</strong>, in un’anteprima al cinema per soli tre giorni: <strong>dal 14 al 16 Gennaio</strong> e poi a febbraio su Rai 1. “Io sono Mia” è una <em>fiction</em> sulla storia della grande artista <strong>Mia Martini</strong>, interpretata da una magistrale <strong>Serena Rossi</strong>, che ha compiuto una vera trasfigurazione, assumendone postura, movenze, mimica facciale e riproducendone le doti canore. Lastrico qui interpreta <strong>Andrea</strong>, il fotografo di cui <em>Mimì</em> si innamorerà, ricambiata, perdutamente. Ma se l’amore è già difficile per i comuni mortali, tra artisti sembra addirittura irraggiungibile e talvolta tossico, contraddittorio: diviso tra la ricerca della sua dimensione più assoluta e trascendentale da un lato, e claudicante di fronte alle lusinghe dell’impegnata vita artistica, dall’altro. Andrea apre un varco, spalancando una finestra sulla vita sentimentale della cantante, che per tutta la vita dovrà fare i conti con l’ingombrante figura paterna, tanto amata quanto odiata, capace di incidere non solo nelle sue relazioni con gli uomini ma anche nelle scelte lavorative.</p> <p>Chiediamo quindi ad Andrea, <em>alias</em> Maurizio, innanzitutto come vive un attore l’uscita nelle sale del film atteso. Ci risponde che il giorno prima si è recato a Milano, al cinema, proprio per dare una prima sbirciata. Si tratta di una sensazione strana e che non aveva mai provato in quanto è la prima volta che si trova a interpretare un ruolo così grosso. “<em>L’ansia da prestazione la si prova in una forma diversa dal teatro, perché è come in una pièce teatrale ma ormai quello che hai fatto hai fatto, non puoi più rimediare, ci hanno pensato gli altri col montaggio, e allora la prima visione non te la godi nemmeno tanto perché sei troppo occupato a osservare cosa ne è stato degli sforzi compiuti, m</em></p>