Intervista a Stefano Pasquini, Festival dei Tacchi 2018




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Summary: <p class="wp-block-subhead"><strong>Teatro naturale? Io, il couscous e Albert Camus</strong>, questo il titolo dello spettacolo che vede come protagonista <strong>Stefano Pasquini</strong> al festival dei tacchi.</p> <p>Il <strong>Teatro Delle Ariette</strong> presenta per questa edizione del festival una rappresentazione davvero particolare, dove la figura dello spettatore si confonde con quella del commensale o di un amico invitato a cena. Gli elementi che compongono questa esperienza sono divisi tra la parte <strong>drammaturgica</strong> della scena e la parte<strong> culinaria</strong> che rende tutti partecipi    e a stomaco pieno.</p> <p>In questo spettacolo troviamo “<strong>lo straniero</strong>” di <strong>Albert Camus,</strong> famoso romanzo di formazione e le <strong>esperienze biografiche</strong> degli attori, uniti in un intreccio di coincidenze al limite del <strong>curioso</strong>. Stefano Pasquini ci racconta di come si sia trasferito in Francia alla sola età di 17 anni, per inseguire una ragazza di origini algerine da cui impara la preparazione del <strong>couscous</strong>, così come del suo amore per il romanzo di Camus, che guarda caso è proprio un francese di origini algerine.</p> <p>Le vicende biografiche diventano quasi un <strong>tributo</strong> allo scrittore, come per ringraziarlo del suo lavoro e al contempo diventano una situazione conviviale per lo spettatore. </p> <p>Uno spettacolo che sembra una <strong>cena tra amici</strong>.</p> <p>Il teatro intimo e autobiografico che la compagnia propone ha dato la possibilità  agli interpreti, ovvero Stefano Pasquini, Paola Berselli  e Maurizio Ferraresi, di girare l’Europa, dove i loro spettacoli sono apprezzati sopratutto in Francia e Spagna.</p> <p></p>